Saturday, August 19, 2006

dovrei impegnarmi di piu'

Monday, August 14, 2006

wir verklären nur die besten kreisen.
l'anima, situata in uno spazio non meglio precisato tra natura e divinità. in costante tensione e ascesa

Sunday, August 13, 2006

melliflua sensazione di..

quale disdetta, disdicevole coincidenza, sfiga colossale.
quale gene? ( dove sei porco. se ti scovo sei fritto. credi a me) (TENDENZA DEPRESSIVA CONGENITA)

cercasi canale d'espressione, possibilmente soddisfacente, nell'immediato.
preferirei non dover passare per le irte strade dei mushrooms. non che non mi farebbe bene sentire il mio gatto chiacchierare.
una dose burtoniana certo non guasterebbe ora.


cazzo di che droga non possiedo l'antidoto?

AAAHHRG!
una dose di ulaop.
va che il fianco quando gira..andale andale.


nulla pensare-nulla sentire-tutto patire-

questa città non dà occasioni di sfogo. si coltivano omicidi nell'orticello. di fianco alle rape rosse.
tutto è buono e tutto è cattivo.
2+2?
e apriti cielo. anzi apriti cielo!! (-esortazione) su, dai, che ti costa, apriti forza!!!
fammi vedere che diavolo si nasconde laddietro.
dai. che per squarciarsi servono poche cose.
ci sarà stato un gabbiano scortese che ti ha attraversato o no?

gabbiani. gente di mare. gente che si porta via parte di te come nulla fosse.
aspetto che la luna sia più vicina alla terra. io, 85%di acqua, mi aspetto di lievitare alla prossima marea.
è la promessa che mi ha fatto il cielo. ha preferito rimanere integro, ma in cambio, intanto, qualche cosa me lo ha donato.
mi ha donato un acquazzone.
adesso vedremo di che si tratta.
aspettiamo. i semi sono tutti sotto terra.
qualche cosa geremoglierà no?

una paritia scialba mostra l'inequivocabile disinteresse per il brivido che invade la mia ciurma.
forse è la mancanza di vizi a rendere l'umano così poco interessante a miei occhi.
non beve, non fuma, non balla, non parla di cose sconvenienti perché è già di per sé sconveniente l'idea stessa di parlare.
che cosa ci sia di tanto divertente poi- mistero.
non si può nemmeno parlare di frasi di convenienza. è solo mio lo stupore.
un uomo, il suo, si affoga tra le dolci valli, morbide, e rese più profonde da un rivoluzionario m0dello di wonderbra ( di cui cerco di scovare il modello per tutta la sera. una taglia piena in più) che non fa che accentuare il dislivello. così il soffocamento è pressoché immediato. e la voce si nasconde tra queste carni per poi scomparire sopraffatta da ricordi scolastici che si intersecano a formare trame di tessuti. ricordi:
quello che ha fatto ridere di più.
solo un acquilotto proviene dal mio stesso humus. peccato che l'annata non sia la stessa. così ci lanciamo in un disperato tentativo di trovare un episodio in comune che possa per un attimo sopraffare il fiume di parole estraneo di cui non sappiamo ridere. tentativo che per una frazione di secondo mi porta a ripensare che non sono io ad essere a casa dei miei amici a ricordare i migliori anni dall'ormone libero.
così provo, presa dallo sconforto di non far parte nel passato di nessuno,a nascondermi sotto il braccio piumato (immagino un'ala contro le tempeste) del gaio che sta al mio fianco. che evita con sapienza ogni contatto.
poco più in là mi immagino in piedi ad osservare la scena, appoggiata ad una parete con un colore riposante e morbida come il burro. spero di potermici nascondere al più presto per guardarli da lontano e non soffrire del senso di totale estraniamento. talmente distante dalla scena da riuscire perfino a sorriderne.


la domanda che mi martella, molto lontana ahimé dalle stelle di cui parlavo qualche giorno fa, è un capriccio-

Saturday, August 12, 2006

-si può sbagliare soltanto avendo in cuore la gelosia d'amor-

pupillo. sei il mio morbido pupillo.
la strategia dell'abbandono pare funzionare. la tattica per il successo di couple.

ho un caffè tiepido che mi aspetta in camera. dove ho creato un'ambientazione autunnale per aiutare la concentrazione.
devo dimenticarmi di un'estate dove gli amici sono lontani.
meglio che mi tuffi nell'estate di qualcun'altro.


caro amore non sono Maddalena

quanto vorrei che fossimo tutte e quattro a chiacchierare sotto una coperta..

Queste persone hanno davvero bisogno di chiacchierare.
Di incontrarsi e di ricordare. per poi ridere e piangere, senza conoscere più il confine tra felicità e disincanto.
e non dirò disperazione perché non la è. è solo disincanto.
e di questo si può piangere.
e si può celare il tutto con un riso innaffiato dal vinello della casa.
Quando il tuo compagno di una vita per i tuoi 60 anni fa storie per un euro in più o in meno nel menù a prezzo fisso che ti ha offerto. là: in quella locanda che ha appena aperto, e che presto chiuderà.
affittano camere. ma i ragazzi non ci portano le morose per fare l'amore, perché le finestre danno sulla cucina. e l'aglio non è per tutti afrodisiaco. questo è risaputo.
e quindi quando Bacco è in vacanza, e quando si è troppo pacati per poter pensare cose nuove, quando è solo più difficile trovare un nuovo modo per dire cose che tutti sanno,che tutti hanno già sentito e di cui tutti in fondo non vogliono fare altro che parlare, può essere utile ricorrere alla "sindrome da Liceo Classico".
per farsi infettare è sufficiente munirsi di un'enciclopedia (anche on-line può dare soddisfazioni) e immergersi in un sapere didascalico, ricco di citazioni da propinare alprimo borioso che crede di aver capito tutto.
temo che il punto sia proprio che sono gli altri ad aver già capito tutto. diverso tempo fa.
perché non andare allora a rispolverare vecchie novelle?

perché non provare a porgersi interrogativi nuovi?( se tutto è stato già detto)
deve essere stato più o meno questo il motivo per cui un giorno qualcuno alzò il naso e cominciò ad interrogarsi su qualchecosa che fosse non solo al di fuori di sé. ma proprio molto lontano.


erano stelle, ed erano lontane.
due ottimi motivi per disinteressarsi momentaneamente del vicino Guglielmo e pensare in grande.


oppure semplicemente non pensare.



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