Wednesday, May 03, 2006

Si può sempre chiedere scusa?

Mi preparo il terreno per quando arriverò a casa.Mi dispiace per tutto quello che ti ho detto. Federico è una delle poche note positive che mi erano venute in mente l'altro giorno, ti prego ed invito a non giudicare (o meglio fallo pure ma non con me) il nostro rapporto.non solo hai completamente travisato, ma la cosa mi irrita alquanto.Detto ciò.
La mia crisi, che tu sfortunatamente non puoi risolvere (non c'entreno nulla gli affetti. se non sopporto la realtà esterna è esclusivamente un problema mio), non riguarda nè te nè papà, nè tutte le persone che a tal riguardo hai "minacciato" di interpellare.Unico e madornale errore quello di vomitare letteralmente su di te uno stato di disagio ed insoddisfazione interiore che in quel momento mi attraversava la mente.Ho, come spesso faccio, usato espressoni brutali per descrivere il tutto. per lo più metafore che non andavano considerate significanti letteralmente, ovvero. 1)All'espressione "lasciami andare via sennò mi ammazzo" corrisponde "fammi dire queste bojate, prendo un po' d'aria e torno"(non ho alcuna tendenza suicida, semmai ho un istinto di sopravvivenza tale che mi fa trasfigurare la realtà quando questa non mi garba)
2)"sei grigia"---> "oggi sono io a essere grigia e mi sto convincendo che sia la realtà esterna, te compresa ad esserlo, così da giustificare il mio stato d'animo ed evitare di sprofondare in uno stato depressivo più acuto"
Per il resto buio totale. Non ricordo altro.Sappi che mi dispiace, che a posteriori ti dico che non avrei dovuto (voluto evidentemente non posso negarlo avendolo fatto..) rovinarti una giornata e più, che forse devo cercare la mia serenità altrove non in una fuga ma in un progetto concreto. che la salute non mi aiuta quando mi impedisce di ragionare lucidamente, che di conseguenza andrò da Pinetti a farmi mettere a posto questo collo, che Federico non c'entra nulla, che non ho intenzione di fuggire ma di prendere aria più spesso, che il paragonarti ai Tosetti è una fregnaccia senza fondamento, che la mia, come quelle di tutti, serenità è un cocktail delicato, di cui tu e la situazione economica eventualmente siete solo un ingrediente.
Ti chiedo scusa. Imparerò a moderarmi, se non altro per amor proprio, ma non solo.
Ciao maman

3 Comments:

Anonymous Anonymous said...

maman maman

come sei brutalmente introspettiva con la tua maman

me gusta.

questo e il suo caffè da urlo.
e la storia del cocktail. e forse un altro paio di cose.
e forse non è vero che parli meglio di come scrivi.

e forse siamo tutti andati ognuno per il suo fottuto deserto con il cazzo di cubo e la scala e il cavallo e ci lanciamo solo delle urla che sfiorano la morbida impenetrabile inafferrabile demarcazione tra una dimensione e l'altra. fantasmi poco minacciosi, chè il cazzo di deserto e il suo sabbioso apocalisse periodico fanno molta più paura delle voci dalle altre dimensioni.

bo, ho voglia di vomitare.

se la serenità è un cocktail, io mi sono ubriacata con vinaccio di quart'ordine.

ti giuro. non riesco +a essere particolarmente felice nè particolarmente disperata. nada. ho staccato la usb. mi sveglio ogni giorno con un finto nuovosogno di un cassetto ammuffito dei Quindicianni e me lo rigiro tra le mani per due giorni. e poi ritorna nel suo cassettino di merda.
sbiadire. che schifo di parola. sbiadire.
io sbiadisco
tu sbiadisci
lei sbiadisce
noi sbiadiamo
loro sbiadiscono
lui è sbiadito.

susie è morta.

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